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Dopo ogni tunnel c’e’ sempre la luce

Aggiornamento: 15 feb 2021

Sottotitolo.




Come hanno vissuto la loro quotidianità stravolta i nostri ragazzi? Abbiamo raccolto le loro emozioni. C’è paura e apprensione per il futuro (chi non ne ha?), ma anche grande fiducia: alla fine tutto andrà veramente bene e da questa pandemia magari riusciremo ad amare di più e apprezzare finalmente la vita. Dopo ogni tunnel c’è sempre la luce,

Vanessa Fedele, della II A Bts, vuol riprendersi la gioventù che il Covid ha sottratto a lei a tutti i suoi coetanei: “Non poter uscire, non poter andare a scuola, non poter ricevere o dare un semplice abbraccio: tutto questo ha avuto un impatto negativo su ogni cittadino, in particolar modo ne hanno abbiamo risentito noi giovani. Questa è stata la mia quarantena: ore e ore passate sdraiati sul letto ad osservare il soffitto, pensando se avremmo mai avuto un futuro e se avremmo potuto ricominciare a vivere la nostra giovinezza che ad oggi tanto ci manca. Ci manca quello stretto contatto che prima sembrava essere poco, mentre ad oggi posso dire che quel poco per me ora sarebbe tutto”.

Domenico Amendola, della VB Bts, il virus l’ha visto praticamente da vicino. Una storia per fortuna finita bene. “Purtroppo – ricorda - questo virus è riuscito anche ad arrivare nel mio paese provocando vari contagi e vittime, sfortunatamente ha colpito anche mio zio. Vedevo ambulanze e carabinieri scendere e salire, è stato tremendo. Fortunatamente dopo un mese in ospedale si è ripreso e ha sconfitto questo maledetto virus. Io sono ancora fiducioso e credo che con il buon senso delle persone e la nostra collaborazione riusciremo a vincere questa guerra storica, che ha cambiato la vita di ciascuno di noi”.

“Il Covid ha portato via tutti i nostri momenti di libertà: la scuola, le uscite con gli amici, lo sport, le visite ai nonni. Circondarci di altre persone ora ci fa paura, preferiamo incontrare i nostri amici online, perché le uscite ci portano solo preoccupazioni”. Lo scrivono all’unisono Ludovica Crudo, Alessia Vadacchino, Francesca Romagnolo e Marika Straface, della II B BTS, i quali aggiungono che quello che sta accadendo “rimarrà indelebile nella nostra memoria, cicatrizzandosi sulla pelle. Ma ci sta insegnando ad apprezzare la vita proprio per come va vissuta, ossia come un dono magnifico”.


“Vedevo ambulanze e carabinieri scendere e salire, è stato tremendo.”

Per Chiara Cassano, della II AFM, è “arduo trovare le parole giuste per poter raccontare al meglio com’è stato vivere lontani da tutti, con una quotidianità che somiglia più ad un interminabile loop: sveglia, scuola, pasti, studio e poi social, di qualsiasi genere e tipo. Ci sentiamo stanchi, senz’aria. Trovare il lato positivo diventa difficile, se non impossibile, e, senza l’aiuto di qualcuno, andare avanti e trovare la determinazione giusta per riprendere la vita nelle proprie mani richiede una forza inimmaginabile. La strada da percorrere in questo tunnel, prima di vedere nuovamente la luce, è lunga e sicuramente piena ancora di insidie ma la luce c’è, non dobbiamo scordarlo o tutto andrà davvero perso”.

“Ci stavamo godendo la nostra adolescenza, vivevamo in piena libertà, spensierate. Fino all’ergersi improvviso di un muro tra di noi, chiamato Coronavirus, che ci ha tolto tutto! Da un momento all’altro siamo state private della nostra libertà, e di un tempo della nostra adolescenza che non sappiamo ancora fino a quando si prolungherà”. Sono le parole di Morena Sinni e Valentina Sansone, sedicenni e amiche del cuore. “Prima condividevamo ogni sorriso, lacrima, innamoramento, ansia per le nostre interrogazioni, sapevamo sempre quando una di noi stava attraversando un momento no, ed eravamo pronte ad affrontare tutto insieme. Adesso è difficile continuare a condividere queste abitudini, attraverso una mascherina o un cellulare. Sappiamo però che ritorneremo ad uscire, ad abbracciarci, e sarà più bello che mai! E quando tutto sarà finito, ci ricorderemo di chi avremmo voluto abbracciare forte senza poterlo fare, e assaporeremo diversamente un bacio, una stretta di mano, una pacca sulla spalla. A volte siamo così concentrati a rincorrere la felicità, da non renderci conto che l'abbiamo accanto: l’amicizia!”.

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