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Divieto anche di divertirsi: stop a Capodanni e Carnevali

Aggiornamento: 15 feb 2021

Sottotitolo.



Il Covid ci ha precluso anche il divertimento, stoppando grandi festeggiamenti e rinomate celebrazioni. Ad esempio, in Cina è stato annullato il Capodanno, famoso in tutto il mondo per la sua fastosità, a causa dell’aumento dei contagi e come segno di solidarietà verso i numerosi contaminati. Anche in Italia il coordinamento delle associazioni cinesi di Milano ha donato il budget della parata alla Cina ed in particolare a Wuhan, epicentro del coronavirus, sono stati mandati materiali sanitari richiesti dalle autorità sanitarie locali. Altre manifestazioni, previste per il 2020, sono state rimandate, come l’Expo, le Olimpiadi di Tokyo, gli Europei di calcio. Lo stesso destino è toccato anche ad un altro evento celebre in tutto il pianeta: il carnevale di Riode Janeiro. Solo a dicembre era stato annunciato il programma, ricco di colori, samba e costumi. Invece, a causa del vertiginoso ed incontrollato aumento dei contagi, il sindaco della città brasiliana, Eduardo da Costa Paes, ha deciso di annullarlo. La pandemia ha imposto così lo stop anche alla celebre manifestazione che ogni anno attira milioni di persone per via della magnificenza e della ricchezza dei festeggiamenti. Dunque il nemico Covid è riuscito a fermare anche questo incredibile evento dalle origini antichissime. Furono i colonizzatori portoghesi a introdurre questa festa in Brasile nel lontano 1641, ispirandosi al loro “Entrudo”. Il termine, derivato dal latino “introitus” significava “entrata”, “inizio”, parola con la quale la Chiesa chiamava l’inizio delle solennità legate alla Quaresima.

“Altre manifestazioni, previste per il 2020, sono state rimandate, come l’Expo, le Olimpiadi di Tokyo, gli Europei di calcio. ”

Senza andare troppo lontano, proprio qui da noi abbiamo uno dei più bei ed antichi Carnevali, nato nell’undicesimo secolo: il Carnevale di Venezia. Ebbene il programma, pieno di eventi e sfilate, è stato anch’esso cancellato. L’assessore al Turismo veneziano, Paola Mar, ha comunque comunicato che la tradizione del Carnevale non verrà dimenticata e che Venezia ci sarà con eventi scenografici che saranno trasmessi via social o in televisione. “Dimostreremo di essere vivi”, ha detto l’assessore. Sono stati avviati contatti con i principali canali social per tenere alta l’attenzione e la comunicazione sulla loro città, che si è dichiarata pronta a ripartire non appena sarà possibile, e a mostrare quello che passerà alla storia come il primo, e speriamo anche ultimo, Carnevale “virtuale”.

Stesso destino è comunque toccato anche alle manifestazioni carnevalesche nostrane, che, pur se più limitate nella fastosità e nell’opulenza, hanno sempre contribuito ad infondere allegria e a far vivere qualche momento di sana follia a tutti noi, grandi e piccini, perché, come dice un vecchio adagio, “Una volta all'anno è lecito impazzire” ed il Carnevale, con i suoi festeggiamenti, le sue parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare il mascheramento, lo consente. Non ci resta che aspettare il prossimo anno, nella speranza che la pandemia sia per allora solo un ricordo.

Angela Maria Tedeschi

Dorella Di Luca

IV SIA

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