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UN VACCINO CI SALVERA’ (?)

Aggiornamento: 28 gen 2021

A poche settimane dal V-day molte son le tesi pro e contro la vaccinazione




Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2(Pfizer) è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni. I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata SPIKE, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina SPIKE e quindi impedisce l’infezione delle cellule.


“Gli studi sui vaccini anti COVID-19 sono iniziati nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini. ”

Il vaccino Pfizer è fatto con molecole di acido ribonucleico messaggero che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine SPIKE. Nel vaccino le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica che permette l’ingresso del mRNA nelle cellule. Una volta iniettato, l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike. Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione, inoltre, non sono coinvolti virus interi o vivi, perciò il vaccino non può causare malattie. La vaccinazione attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni a SARS-CoV-2.



Gli studi sui vaccini anti COVID-19 sono iniziati nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini.

Non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino: i tempi brevi che hanno portato alla registrazione rapida sono stati resi possibili grazie alle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a RNA. I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono evitare al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie. L’efficacia del vaccino è stata dimostrata dopo una settimana dalla seconda dose. La durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Il vaccino va conservato in un congelatore, tra -90 e -60 gradi, nella sua confezione originale per proteggerlo dalla luce. A poche settimane dal V-day molte son le tesi pro e contro la vaccinazione.



Riteniamo che il vaccino rappresenti la speranza di uscire il prima possibile dalla situazione che da più di un anno ci sta mettendo a dura prova. Vaccinarsi non è solo un atto di responsabilità verso la collettività, ma anche un modo per ringraziare tutti i medici, infermieri e tutte le persone che ogni giorno rischiano la loro vita per poterne salvare altre, un modo per dare forza a chi ogni giorno lotta, un modo per ricordare chi purtroppo non ce l’ha fatta.

Francesca Frangella

V B BTS

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